RACCONTO: AVVENTURA AFFRICANA

SENZA PENSARCI TROPPO DECISI DI ANDARE IN AFFRICA. MI VESTII E MIFECI LA BARBA PER ESSERE PRESENTABILE E PRESI IL PRIMO AEREO. "PRESTO, MI PORTI IN AFFRICa"dissi. IL VOLO FU CONTROVERSO PERCHè ARRIVARONO I TERRORISTI. "MALEDETTI ITALIANI VI FACCIAMO SALTARE IN ARIA" DISSERO. IO ALLORA TIRAI FUORI I MIEI COLTELLI DA LANCIO E GLI AMMAZZATI TUTTI. CI FU UNA GRANDE FESTA IN MIO ONORE CUANDO ARRIVAI IN AFFRICA. CERANO LE DONNE VESTITE CON LA GONNELLINA DI PALLIA CHE MI PORTAVANO FRUTTI E FIGLIE VERGINI COME OFFERTA PERCHè MI CONSIDERAVANO UN DIO. MA IL SUCCESSO NON MI CAMBIò, RIMASI IL RAGAZZO SEMPLICE CHE CONOSCEVANO TUYTTI. OGNI TANTO MANDAVO LE CARTOLINE A CASA . "MAMMA, BABBO, IO STO BENE, CUI E DAVVERO UN PARADISO". LA MATTINA ANDAVO A PESCA E CERANO GRANDI PESCI COLORATI CHE GUIZZAVANO FUORI DALLE AQUE IN UN TURBINIO DI EMOZZIONI E SIMPATIA. UNO DI CUESTI PARLAVA E MI DISSE "MA TU SEI IL GRANDE EROE, CUELLO CHE A SALVATO TANTA GENTE" E IO UN PO' MODESTO LI DISSI DI SI E ALLORA LUI IN CAMBIO MI PRESE IN GROPPA E MI PORTò NEL MONDO DELLA FANTASIA. LI ERA PIENO DI POSTI INUSUALI E RIMASI AFFASCINATO. LA SERA TORNAI A CASA IN TEMPO PER VEDERE MAURIZIO COSTANZO, NON MI PERDO MAI UNA PUNTATA!